Rilievo topografico o laser scanner? Due tecniche a confronto
22 Ottobre 2019
Argomento: Laser Scanner, Topografia
(Lettura in 5 min)
Recentemente un cliente con il quale non abbiamo mai lavorato prima, ci ha chiesto di preventivare il rilievo di un albergo di medie dimensioni. L’obiettivo era quello di misurare e rappresentare le aree esterne, la sagoma del fabbricato e i 4 prospetti, che data la forma articolata dei vari volumi, non sarebbero stati facili da misurare con distanziometro e bindella.
Durante il colloquio preliminare che di solito facciamo per cercare di capire quale livello di dettaglio ed accuratezza il nostro cliente si aspetta di ricevere, ci è stato chiesto se non fosse sufficiente un rilievo topografico eseguito con stazione totale, durante il quale avremmo potuto misurare anche alcuni punti delle facciate, piuttosto che un rilievo 3D laserscanner, che secondo il nostro interlocutore sarebbe stato di sicuro più costoso.
Ma è realmente più costoso, in una situazione di questo tipo, utilizzare un 3D laserscanner? Cerchiamo di capirlo facendo alcune considerazioni sulle due diverse tecniche di lavoro.
Rilievo topografico con stazione totale
In linea generale, e con le dovute eccezioni, un rilievo topografico con stazione totale consente di ottenere precisioni maggiori, soprattutto se eseguito utilizzando tecniche di rilievo che consentono di minimizzare gli errori intrinseci all’acquisizione della misura, rispetto a quelle ottenibili utilizzando un laserscanner 3D.
Per contro, utilizzare una stazione totale consente di ottenere la misura di un solo punto alla volta, allungando molto i tempi di acquisizione dei dati in campo. Il minor numero di punti battuti, obbliga il rilevatore ad integrare i dati topografici con misure dirette, prelevate direttamente sull’oggetto del rilievo per mezzo di bindelle e metri a nastro, annotate a mano sotto forma di abbozzi.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è legato al numero di operatori necessari all’esecuzione del rilievo. Seppure esistano stazioni totali robotizzate che consentono di realizzare rilievi anche in presenza di un singolo operatore, di norma si opera in coppia. Un operatore addetto allo strumento ed un secondo che si occupa di individuare i punti da rilevare e posizionare il prisma riflettente.
La post elaborazione dei dati è decisamente molto veloce, e viene eseguita elaborando i libretti delle misure con appositi software topografici che consentono di calcolare le coordinate dei punti battuti e di trasferirli in ambiente CAD per la successiva rappresentazione delle informazioni grafiche.
Rilievo 3D laserscanner
La caratteristica principale del rilievo con 3D laserscanner è che i tempi di acquisizione delle informazioni in campo si riducono drasticamente. Questi strumenti arrivano ad acquisire fino ad un milione di punti al secondo, con una densità della griglia di punti elevatissima. Ciò consente di minimizzare il tempo passato in campo, con ripercussioni positive in termini di costi di trasferta e fermi cantiere.
La possibilità di acquisire dati a 360° in orizzontale e 320° in verticale, consente di ottenere un set di informazioni spaziali completo, evitando al rilevatore di dover integrare i dati con ulteriori informazioni.
Il rilievo può essere eseguito agevolmente anche da un solo operatore, in quanto lo strumento acquisisce i dati autonomamente senza la necessità di un intervento esterno.
L’accuratezza complessiva dei dati acquisiti è leggermente inferiore rispetto al rilievo topografico, soprattutto nel caso in cui si acquisiscano più nuvole di punti da differenti punti di scansioni e poi si debba eseguire l’unione delle diverse nuvole in post-processing.
La post elaborazione dei dati è più lunga rispetto a quella eseguita per un rilievo topografico, dovendo procedere al filtraggio delle nuvole di punti, alla loro registrazione e all’estrazione dei dati necessari alla rappresentazione grafica.
Rilievo a tecnica mista
Quando si realizzano progetti di rilievo di medio/grandi dimensioni, è sempre opportuno utilizzare entrambe le tecniche, in modo da sfruttare i rispettivi vantaggi di ciascuna.
In questi casi, noi preferiamo rilevare topograficamente una rete di punti di controllo, cosiddetti ‘target’, che verranno poi utilizzati per registrare ed unire le scansioni eseguite con laserscanner. Questo metodo consente di mantenere una elevata accuratezza complessiva del rilievo, senza perdere il vantaggio in termini di velocità di acquisizione tipico del laserscanner, visto che il rilievo topografico è eseguito solo su alcuni punti e non sull’intero oggetto del rilievo.
Conclusioni
Un rilievo come quello che ci è stato richiesto dal nostro cliente, non risulta più costoso se eseguito con un 3D laserscanner. Il maggior tempo necessario alla post elaborazione dei dati è compensato dalla maggior velocità di acquisizione degli stessi, fase che di norma è più costosa rispetto al lavoro d’ufficio. La tempistica totale è quindi la medesima, con il grande vantaggio di poter disporre di una quantità di informazioni geometriche nemmeno comparabile con quelle ottenibili con una stazione totale.
Nel caso di rilievi di architettura che si prevede debbano essere restituiti alla scala di 1:100 o 1:50, l’accuratezza delle informazioni acquisite con laserscanner, seppure sia di poco inferiore a quella ottenibile con stazione totale, è ampiamente sufficiente.
Quindi la risposta al quesito del nostro cliente è che la scelta della tecnologia utilizzata, in un caso come quello descritto, non incide ne sui costi ne sui tempi complessivi del progetto. L’utilizzo di un laserscanner però consente di ottenere una completezza di informazioni geometriche che è impossibile ottenere con altre strumentazioni.