GAME OF DRONES: Permesso di volo accordato, o quasi… si va verso una nuova regolamentazione per il volo coi droni.
12 Novembre 2019
Argomento: Laser Scanner, Fotogrammetria, Droni
(Lettura in 6 min)
Negli ultimi anni, la rapida evoluzione tecnologica, specialmente nel campo dei microprocessori e dei sensori, unita alle elevate prestazioni per batterie e motori, ha permesso lo sviluppo di una nuova classe di velivoli, dimostratasi una nuova e sorprendente risorsa.
La possibilità di rilevare oggetti dall’alto diventa una necessità se si vuole avere un’informazione completa di ciò che stiamo esaminando, soprattutto per situazioni in cui diventa difficile o inagibile poter ottenere determinate informazioni.
Il rilievo per mezzo dei droni rappresenta la nuova frontiera di questa professione che mai come questi anni sta avendo un così rapido avanzamento tecnologico.
Ogni rilievo effettuato con il drone permette di restituire un modello 3D estremamente fedele all’oggetto rilevato e grazie alla combinazione con la fotogrammetria, il modello 3D generato sarà ad alta definizione e potrà essere inserito nel contesto BIM mantenendo tutte le informazioni necessarie per eseguire rilievi o interventi futuri.
Ovviamente il rilievo se associato ad ulteriori operazioni quali misurazioni in campo, aggiunta di punti derivanti da stazione totale, darà la possibilità di rendere metriche le distanze e quindi scalare il modello 3D.
Una volta scalato il modello acquisito con il drone, sarà dunque possibile effettuare misurazioni di ogni tipologia, generare sezioni e curve di livello, esportare ogni elemento in ambiente CAD e creare ortofoto (vere e proprie mappe misurabili su cui progettare una serie di lavori come ad esempio la messa in sicurezza del territorio oppure per la regolare manutenzione).
Le applicazioni sono numerosissime, ad esempio rilevare terreni agricoli, cave, territori extra-urbani, strutture inagibili, altezze irraggiungibili e di conseguenza poter effettuare differenti operazioni quali: monitoraggio del territorio, rilievi ambientali e architettonici, salvaguardia dei beni culturali ed altre ancora.
Una delle più esaltanti innovazioni consiste nella possibilità, grazie a software dedicati, di pianificare una missione di volo con un drone. Infatti molti tra i più recenti droni hanno la possibilità di essere controllati da remoto in maniera completamente automatica.
Perciò oltre ad un vantaggio in termini di praticità, si avrà un vantaggio di gestione della attività di rilevamento poiché l’utente non ha bisogno di pilotare direttamente il velivolo, garantendo una maggiore salvaguardia del mezzo e una pianificazione a tavolino dell’area da rilevare. ( Riegl video: https://youtu.be/7Kwtzdqzwuw)
Cambiamenti in vista
“L’intenzione dell’ENAC ovviamente non è quella di aspettare il 2020-21 quando scadrà la sovranità della legislazione italiana sui droni, ma quella di raccordarsi con un percorso di avvicinamento agli orientamenti Europei alla cui determinazione abbiamo partecipato anche noi” (Conferenza ENAC: https://youtu.be/57wJVipVcLA)
Con questa frase nel 2018 si era aperto uno spiraglio di cambiamento sulla regolamentazione italiana sul volo di droni, regolamentazione che ad oggi non è decisamente favorevole nei confronti di chi possiede questa tipologia di velivoli.
La nuova regolamentazione europea, elaborata da EASA (Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea), che dovrebbe entrare in vigore tra pochi mesi, stabilisce che non vi sia più distinzione tra droni ad uso ricreativo e droni ad uso professionale. La finalità d’uso del drone sarà indifferente per la futura normativa sulle cosiddette Open Category.
Numerose anche le novità e modifiche del regolamento ENAC per allinearsi in anticipo con quello Europeo:
Registrazione obbligatoria sul sito D-Flight (a breve sarà a pagamento ma che tra le altre cose permetterà di richiedere gli U-TAM ovvero speciali dedicati ai droni con procedure semplificate e brevi tempi di attesa.
Inoltre, è prevista l’implementazione di un vero sistema di e-tracking che permetterà alle forze dell’ordine di identificare in real time un drone che sta volando nelle vicinanze.
Nel sito D-Flight sarà anche possibile consultare mappe aeronautiche con più immediatezza e semplicità rispetto a quanto accade oggi con le cartine AIP.
Allineamento della terminologia con quella ICAO.
Registrazione e identificazione anche per i droni a scopo ludico >250grammi.
Inserire i requisiti e i dettagli tecnici per consentire i voli notturni.
I piloti saranno quelli che forse subiranno un impatto maggiore da queste modifiche. Infatti ci sarà un allineamento per le categorie OPEN.
Aggiungere al regolamento gli Scenari Standard e la possibilità della semplice dichiarazione da parte dell’operatore (ndr: sono già operativi da tempo ma mai inseriti nel regolamento ufficialmente).
Inserire le Open Category e le Specific.
Inserire i requisiti per le operazioni in BVLOS.
Conclusione
Poter utilizzare i droni per effetturare rilievi rappresenta sicuramente un grosso passo in avanti per questo settore; i benefit che ne derivano sono innumerevoli a partire in primis dalla qualità del lavoro e dalla possibilità di raggiungere aree solitamente inaccessibili.
In iItalia purtroppo siamo leggermente indietro rispetto al resto del mondo, ma sembrerebbe che questa regolamentazione eccessivamente restrittiva stia per essere revisionata, smussando quei bordi spigolosi per permettere così ai nostri droni un volo sereno e sicuro.